UNA VITA MIGLIORE
Sintesi della presentazione del libro L’ACERO LACERO del 3 giugno 2008 presso l’associazione “Con Dio e senza Dio” Il mondo è pieno di persone che si sentono insoddisfatte, infelici, smarrite. Mutuando il termine dal buddismo possiamo definire questo stato come sofferenza. La nostra società dei consumi con lo iato tra gli oggetti del desiderio (e non solo materiali) e la possibilità di conseguirli la genera in continuazione e aggrava la situazione. Dove risiede la sofferenza? Nel cervello, nella mente, nel pensiero, nella filosofia di vita di ciascuno di noi, implicita o esplicitata che sia. · La giusta visione della realtà · Conoscere noi stessi · La distonia tra ciò che siamo e ciò che dovremmo essere · La mancanza di una visione globale della vita · L’assenza di una corretta direzione della vita La giusta visione della realtà
Conoscere noi stessi
Esistono delle caratteristiche definite, scritte nel nostro DNA
La distonia tra ciò che siamo e ciò che dovremmo essere · Essere se stessi , esprimere il talento individuale. La strada è intuitiva : chiedersi cosa si ha voglia di fare. · Unire mente e cuore. Fare esplodere i sentimenti, liberarsi dai condizionamenti. Amore, vita piena, vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. · Prendere atto che siamo costruttori, dobbiamo fare, dobbiamo essere sempre in movimento, come le formiche. Non si può impedire a ogni uomo di agire. Bisogna però capire il valore dell’alleanza e del rapporto con gli altri. · Unirsi agli altri è in genere conveniente. Società complesse sono più vantaggiose di gruppi isolati. Pensare ai cacciatori di elefanti. – Da qui nasce la visione degli altri come esseri non diversi ai quali voler bene. Sono l’altra faccia della nostra medaglia. Da qui la comprensione, la benevolenza, la compassione. · Bisogna quindi rispettare e far agire tutti gli altri (disoccupazione – precariato Essenziale è l’alleanza con la natura. Non un bene da sfruttare ma un amico da proteggere. La mancanza di una visione globale della vita · Essere sempre consapevoli e presenti a se stessi. · Non prestare fede a nessuno, vedere solo con i propri occhi . · Vedere gli altri per quello che sono: esseri come noi che obbediscono a impulsi primordiali, vivono per sopravvivere, che sono l’immagine riflessa dal nostro specchio. · Vedersi nel tempo: un momento fugace, con la cura del futuro. · Capire i bisogni emergenti per la vita sulla terra. La assenza di una corretta direzione della vita · Il lavoro. · La famiglia e i figli. · La lotta ai soprusi e alle diseguaglianze sociali troppo accentuate. · L’ambiente, senza il quale non siamo. · I giovani che sono noi al domani ai quali assicurare il passaggio del testimone. GLI STRUMENTI · La cura del corpo, il contatto con se stessi, con il corpo, il bodymind. · Il contatto con la natura. · Imparare sempre, avere la mente aperta. · La meditazione, che dà concentrazione e pace.
LA CONCLUSIONE DEL LIBRO E’ CHE
SOFFRIAMO DI MENO E ABBIAMO UNA VITA PIÙ FELICE E POSITIVA |