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Un programma politico per l’ecologia profonda
di Enzo Parisi
So che ormai il tempo per presentare nuovi partiti alle prossime elezioni è scaduto, ma proprio per questo può essere comunque attuale, interessante e proficuo un sereno esercizio di programma politico, utile magari per far meditare qualcuno sul proprio voto (io sicuramente andrò a votare), ma soprattutto per capire meglio, attraverso l’analisi e la critica di una proposta concreta, anche se per punti, quale potrebbe essere l’attività del Movimento per l’ecologia profonda nella sua azione sociale.
Per questo ogni proposta integrativa o migliorativa, così come ogni critica anche pesante, sarà apprezzata come un utile suggerimento.
Ecco allora lo schema di programma.
AMBIENTE
Assumere normative per:
Obbligare a rispettare tutti gli ambienti naturali, le singole specie e le connessioni tra loro, in coerenza con i diritti di Madre Terra. In particolare in questo momento porre forte limitazione alla pesca in mare e alla deforestazione.
Abbattere le emissioni dei gas climalteranti, che generano disequilibri in moltissime specie e ecosistemi e portano ad un riscaldamento del pianeta che può essere devastante.
Fermare il consumo di territorio e la cementificazione, che toglie spazi alle altre specie e limita la naturale permeabilità del terreno.
Ribaltare la concezione della città, vedendo la città integrata nella natura e non viceversa.Contenere le strade e assicurare la mobilità delle specie animali.
Eliminare la produzione di rifiuti non biodegradabili e tossici, che inquinano il terreno e le acque e portano allo sterminio di molte specie sia animali che vegetali.
Assumere in modo integrale il principio di precauzione, con il divieto di mettere in circolo sostanze chimiche o materiali biologici nuovi senza averne prima valutato i problemi che generano non solo all’uomo stesso ma a tutte le altre specie della natura.
Tutelare la qualità ambientale(acque, mari, aria, silenzio), ricostituendo i parametri naturali.
Difendere il potenziale di vitalità della biosfera (difesa del verde, tutela degli animali, qualità e fertilità dei terreni).
Tutelare la biodiversità. Capire l'importanza della biodiversità significa comprendere l'essenza dell'equilibrio che è alla base degli ecosistemi stabili, le cui interazioni costituiscono l'organicità della perfezione dell'ecosfera che ci accoglie.
Sostenere l’animalismo e il vegetarianesimo anche come passo per l’educazione alla protezione della vita.
Porre limitazioni al consumo di carne
Fermare l’appropriazione delle risorse naturali, come l’acqua, da parte dell’uomopensando anche all’utilizzo delle altre specie; tale appropriazione minaccia per esempio la sopravvivenza degli anfibi
Rendere assimilabile la punizione dei delitti contro la natura a quelli contro l’uomo.
CULTURA
Attraverso una selezione della pubblicità, l’uso della pubblicità istituzionale e il finanziamento pubblico di libri o film:
Promuovere l’armonia con la natura in una visione di sintonia globale, di partecipazione emotiva e affettiva.
Sostenere la accettazione della vita e della morte, eliminando gli eccessi di difesa dovuti all’estremismo scientista e religioso.
Indurre la popolazione ad assumere uno stile di vita sobrio, consapevole, frugale, eliminando ogni sorta di spreco di risorse materiali e valorizzare l’economia locale e l’autoproduzione.
Attivare politiche dolci di riduzione del numero degli appartenenti alla specie umana.
Sostenere la priorità della vita all’aria aperta e dell’uso del corpo, perché più coerente con la storia della nostra specie, a scapito della esagerata permanenza nelle abitazioni sia in ambiente di vita che di lavoro.
Attraverso una revisione dei programmi scolastici, rieducare i cuccioli di uomo alla vita e ai valori del vivere in armonia con la natura, della sobrietà, del rispetto della Terra, del limite alla tecnologia, della conoscenza, dell’incontro e della solidarietà con la natura. Tali obiettivi devono essere prevalenti rispetto al tecnicismo e alla cultura genericamente intesa.
ECONOMIA
Attraverso il ritorno alla gestione pubblica dell’economia:
Cambiare le politiche economiche fondate sulla crescita e sul mercato così come negli ultimi 200 anni, perché non tengono conto dei limiti della Terra, della rottura degli ecosistemi e del preoccupante calo della biodiversità.
Assumere tutti i provvedimenti necessari a far rientrare l’impronta ecologica dell’uomo nei valori di sostenibilità per il territorio.
Passare da una politica fondata sulla globalizzazione, cioè su interscambi a livello planetario, alla dimensione bioregionale, riducendo i fenomeni di migrazione non solo dell’uomo ma anche di piante e animali. Organizzarsi quindi secondo la bioregione, che va tradotta anche in termini amministrativi, destrutturando le grandi città e andare verso una dimensione sociale compatibile con l’integrazione con l’ambiente circostante.
Eradicare l’agricoltura e la zootecnia industrializzata, che comportano la schiavizzazione e l’imprigionamento brutale degli animali e delle piante e la riduzionedella fertilità naturale del terreno. Fondare invece la produzione di cibo sulla agricoltura contadina.
Abolire l’uso di OGM.
Frenare la rincorsa alla tecnologia specie a quella che tende a sostituire il lavoro delle macchine a quello dell’uomo
Ridurre le disuguaglianze economiche e sociali all’interno della specie umana, generatrici di conflitti che inevitabilmente si riflettono sugli ambienti naturali.